La Costituzione della Lettonia stabilisce che la privacy è un diritto fondamentale della persona.
Tutte le leggi che proteggono la privacy si applicano indifferentemente ai lettoni ed agli stranieri.
La Legge sulla Protezione dei Dati personali (Fizisko personu datu aizsardzības likums) è stata approvata dal Parlamento il 23 marzo 2000 ed è entrata in vigore il primo gennaio 2001. Essa è stata modificata il 24 ottobre del 2002, il 19 dicembre 2006, il primo marzo del 2007 ed il 21 febbraio del 2008, per incorporare le varie direttive in materia dell’Unione Europea. La vigente versione è entrata in vigore il 6 marzo del 2008.
Tutti i sistemi di trattamento dei dati devono essere inclusi in un apposito registro nazionale. Da questo registro sono esclusi i sistemi relativi alle aree di pubblica sicurezza, lotta al crimine, difesa dello Stato e sicurezza nazionale e quelli gestiti da speciali istituzioni autorizzate dalla legge. Tuttavia la polizia non è esentata dall’applicazione delle normative sulla protezione dei dati personali. Una ulteriore esenzione è prevista per i segreti di Stato, regolati dalla Legge sui Segreti di Stato.
Per leggere il testo vigente della legge sulla privacy in lingua lettone premete QUI, o in lingua inglese premete QUI
La supervisione sulla protezione dei dati personali è effettuata dall’Ispettorato sui Dati dello Stato (Datu Valsts Inspekcija o DVI), un’istituzione creata nel 2001 ed attualmente sotto la giurisdizione del Ministero della Giustizia. Essa deve emettere provvedimenti, analizzare ricorsi, esprimere formali raccomandazioni, autorizzare trasferimenti di dati all’estero, gestire ed ispezionare il registro nazionale dei trattamenti di dati e comminare sanzioni amministrative per violazioni della legge.
I ricorsi, presentati sempre in modo informale tramite lettere od email, sono in maggioranza relativi al trattamento illegale nella raccolta dei dati sull’affidabilità e puntualità nei pagamenti, all’assenza di informativa da parte del titolare del trattamento, particolarmente nel settore sanitario, ed al trattamento sproporzionato rispetto all’utilizzo dei dati.
Ecco gli indirizzi dell’Autorità per la protezione dei dati: